venerdì 21 febbraio 2014


È nel giocare e soltanto mentre si gioca che l'individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell'intera personalità ed è solo nell'essere creativo  che l'individuo scopre il sé.     (D. Winnicott - Gioco e realtà -1971)

È stato quasi per  caso ( non sono certo così …“colto” ), che mi sono recentemente imbattuto in questa significativa frase di Winnicott - famoso  psicanalista che  ha dedicato gran parte delle sue riflessioni al rapporto tra gioco, atto creativo e le fondamentali esperienze del bambino  -  e  la propongo perché trovo in essa si sintetizzi  bene il senso  di questo nostro laboratorio di teatro , anzi meglio :  di gioco teatrale.

Infatti non è certo  il Teatro con la T maiuscola - quello del sipario di velluto , quello imparato a memoria, con la ripetizione di gesti, parole  e sentimenti - con cui  abbiamo a che fare in questi nostri incontri, bensì  vuole esser l’incontro con la libertà creativa di “fingere per davvero”,   ricordando  il “facciamo che io ero”  ad esempio per  immaginarci  una spiaggia, laddove invece  ci sono solo semplici teli e tappeti , o per  “sentire”  un  gabbiano in semplice strappo di carta velina , o per fare il mare agitando teli azzurri (…bè si lo so , questo  lo ha già fatto “qualcuno”) o evocarne  il  rumore con scatole di cartone pieni di tappi, conchiglie, sassolini…

L’esperienza dell’essere creativo è dunque ciò che noi – noi conduttori e adulti intendo  - apprendiamo dai bambini,  che per primi si buttano sui teli come fosse sabbia , oppure al rumore del vento  aprono le braccia a simulare il volo di gabbiano  o subito corrono sotto un grande telo blu disegnando onde e cavalloni .

E’  un’esperienza questa nostra che si compie con la indispensabile  complicità di educatori/ educatrici, che si inventano e sperimentano  in nuovi ruoli  (ritrovando spunti su cui magari ci siamo già  confrontati in un breve periodo di “allenamento” nella stagione scorsa) , che offrono anche nuovi punti di vista e che ( crediamo.. speriamo) possano aiutare anche nel più difficile quotidiano impegno di assistenza/ educazione / stimolazione a loro delegato ,  che non sempre può godere delle libertà che invece offrono questi momenti  di Gioco insieme  .

In questo è anche la  proposta  di osservazione della nostra ricerca,  a cui invitiamo le educatrici che ci seguono,  con cui ci confrontiamo in periodici incontri e comunque sempre al termine di ogni  intervento nella scuola, rilevando a caldo impressioni e riflettendo a posteriori su suggestioni, limiti e opportunità di un sempre più ampio supporto di attività teatrali nel percorso  di crescita dei nostri bambini  e, perché no,  di noi stessi .

 A tal proposito dunque siamo pronti a proporre una nuova fase che apre al territorio e agli incontri di laboratorio con i genitori , con cui confrontarci nella pratica  e nella scoperta di opportunità espressive,  valorizzando la potenzialità  di ognuno, al di là anche di possibili barriere culturali e /o linguistiche, alla luce di una  sempre più intensa e rinnovata  relazione con il proprio bambino . Un percorso  di 6 incontri che,  a partire magari da un semplice approccio alla lettura ad alta voce,  ci faccia  pian piano scivolare in un gioco più libero che ci avvicini o ri-avvicini al nostro essere creativi  e quindi a noi stessi . 
Non  abbiamo certo ambizioni psicoanalitiche,  né intendiamo invadere altre competenze e conoscenze , il nostro ruolo è e rimane quello di facilitatori, animatori di esperienze e opportunità che la quotidianità e l“adultità”  facilmente ci fa perdere, dimenticare , accantonare e che le suggestioni del teatro, le sue tecniche e suoi fondamenti creativi  e di gioco,  possono aiutare a riconquistare.

Per invitare tutti genitori e educatori a seguirci in questi nostri luoghi del gioco, vi  “spediamo” alcune cartoline che sono state realizzate sulla “nostra”  spiaggia ( Scuola dell’infanzia di via del Volga )