È nel giocare e soltanto mentre si gioca che l'individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell'intera personalità ed è solo nell'essere creativo che l'individuo scopre il sé. (D. Winnicott - Gioco e realtà -1971)
È stato quasi per caso
( non sono certo così …“colto” ), che mi sono recentemente imbattuto in questa
significativa frase di Winnicott - famoso
psicanalista che
ha dedicato gran parte delle sue
riflessioni al rapporto tra gioco, atto creativo e le fondamentali esperienze del
bambino - e la
propongo perché trovo in essa si sintetizzi bene il senso di questo nostro laboratorio di teatro , anzi
meglio : di gioco teatrale.
Infatti non è certo il
Teatro con la T maiuscola - quello del sipario di velluto , quello imparato a memoria,
con la ripetizione di gesti, parole e
sentimenti - con cui abbiamo a che fare
in questi nostri incontri, bensì vuole esser
l’incontro con la libertà creativa di “fingere
per davvero”, ricordando il “facciamo che io ero” ad esempio per immaginarci una spiaggia, laddove invece ci sono solo semplici teli e tappeti , o per “sentire” un
gabbiano in semplice strappo di carta velina , o per fare il mare agitando
teli azzurri (…bè si lo so , questo lo ha
già fatto “qualcuno”) o evocarne il rumore con scatole di cartone pieni di tappi,
conchiglie, sassolini…
L’esperienza
dell’essere creativo è dunque ciò che noi – noi conduttori e adulti intendo
- apprendiamo dai bambini, che per primi si buttano sui teli come fosse sabbia
, oppure al rumore del vento aprono le
braccia a simulare il volo di gabbiano o
subito corrono sotto un grande telo blu disegnando onde e cavalloni .
E’ un’esperienza
questa nostra che si compie con la indispensabile complicità
di educatori/ educatrici, che si inventano e sperimentano in nuovi
ruoli (ritrovando spunti su cui
magari ci siamo già confrontati in un
breve periodo di “allenamento” nella stagione scorsa) , che offrono anche nuovi
punti di vista e che ( crediamo.. speriamo) possano aiutare anche nel più difficile
quotidiano impegno di assistenza/ educazione / stimolazione a loro delegato , che non sempre può godere delle libertà che invece
offrono questi momenti di Gioco insieme .
In questo è anche la proposta di osservazione della nostra ricerca, a cui invitiamo le educatrici che ci seguono, con cui ci confrontiamo in periodici incontri
e comunque sempre al termine di ogni intervento
nella scuola, rilevando a caldo impressioni e riflettendo a posteriori su suggestioni,
limiti e opportunità di un sempre più ampio supporto di attività teatrali nel
percorso di crescita dei nostri bambini e, perché
no, di noi stessi .
A tal proposito dunque
siamo pronti a proporre una nuova fase che apre al territorio e agli incontri di laboratorio con i genitori
, con cui confrontarci nella pratica e
nella scoperta di opportunità espressive, valorizzando la potenzialità di ognuno, al di là anche di possibili barriere
culturali e /o linguistiche, alla luce di una sempre più intensa e rinnovata relazione con il
proprio bambino . Un percorso di 6 incontri
che, a partire magari da un semplice approccio
alla lettura ad alta voce, ci
faccia pian piano scivolare in un gioco più libero che ci avvicini o ri-avvicini al nostro essere creativi e quindi a
noi stessi .
Non abbiamo certo ambizioni
psicoanalitiche, né intendiamo invadere
altre competenze e conoscenze , il nostro ruolo è e rimane quello di facilitatori,
animatori di esperienze e opportunità che la quotidianità e l“adultità” facilmente ci fa perdere, dimenticare , accantonare
e che le suggestioni del teatro, le
sue tecniche e suoi fondamenti creativi e di gioco, possono aiutare a riconquistare.
Per invitare tutti genitori e educatori a seguirci in questi
nostri luoghi del gioco, vi “spediamo” alcune cartoline che sono state realizzate
sulla “nostra” spiaggia ( Scuola dell’infanzia
di via del Volga )