Il doppio spillo
Il training teatrale viene presentato come la
capacità di entrare in sintonia con se stessi.
Ci si alza in piedi e si forma
un grande cerchio, si assume una postura eretta detta del “doppio spillo”, si
suggerisce di sentire sempre il terreno con i piedi, come sentire che abbiamo
le radici ben piantate. Si inizia con
alcuni esercizi e rilassamento dei muscoli facciali, si lascia uscire la voce
accompagnando il respiro, e il movimento del corpo
Si introducono gli
esercizi con brevi spiegazioni .
ü Esercizi utilizzando il proprio nome in cerchio,
uno alla volta e a volte tutti assieme: il proprio nome si urla, si soffia, si
spinge ecc .
ü
Si ride
con le vocali (la risata con la A ;
con E….)
Voce e ritmo
- Tre modi diversi di rappresentare se stessi tramite la voce: Ciascuno dei partecipanti modula in tre modi diversi il proprio nome
- Ciascuno va al centro del cerchio e dice il proprio nome rivolgendosi a qualcuno trasmettendo una particolare intenzione: aggressiva, ammirata (si sbaglia, si ride)
- Ci si dispone su due file e si palleggia la frase “domani vado a Napoli” rispondendo all’intenzione: stanchezza, rabbia, ridendo, segreto.
- Lettura ad alta voce: può essere utile usare l’immaginario sugli animali per modulare la voce, dire la stessa frase come se si fosse un gatto, poi una scimmia, un orso, un cane, una gallina.
- Si legge una poesia (Munari): come se fosse :un telegiornale, un ubriaco, molto veloce, un assonnato, un segreto, triste, strillone del giornale, conferenza noiosissima, banditore d’asta………….
- L’importanza di trovare il ritmo: si leggono 2 righe a testa, il cliché lo determina chi inizia, si legge prima a bassa voce e poi si alza.
- Situazione narrativa: in teatro- si spiega- non si fanno le voci, si fanno le intenzioni, si può colorare la lettura giocando sui fiati: colori e calori diversi. Anche i respiri, le indecisioni servono per caratterizzare la lettura. Si prova il coro greco, lettura ad alta voce tutti insieme……
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